Motivazione in azienda

È innegabile: l’approccio mentale con cui lavoriamo influisce fortemente sulla vita aziendale. Se siamo scarichi tendiamo a procrastinare, a sentirci annoiati e defocalizzati e, di conseguenza, a fare il minimo indispensabile.

Essere motivati invece significa sentirsi seriamente coinvolti, proattivi e resilienti di fronte agli ostacoli; svolgere il proprio lavoro con serietà ed impegno, ma anche con entusiasmo e passione. Tutto ciò si ripercuote sui risultati di un’azienda, sul raggiungimento degli obiettivi, sul rapporto tra i colleghi.

Ma partiamo dall’inizio: occorre distinguere 2 tipi di motivazione lavorativa:

Estrinseca: quella su cui lavora la maggior parte delle organizzazioni per incrementare le performance e comprende uno schema di compensazione e benefit capace di attrarre talenti e trattenerli;

Intrinseca: basata sul favorire l’efficacia personale e l’espressione del potenziale di ciascun collaboratore attraverso un sistema di avanzamento di carriera, formazione continua e riconoscimento degli sforzi.

Le motivazioni meno legate all’aspetto monetario sono quelle più connesse alla soddisfazione e all’interesse che il collaboratore prova nei confronti di ciò che fa ed è quindi consigliato prevedere un mix equilibrato fra benefit tangibili e non materiali.

Dall’ultimo State of the Global Workplace Report di Gallup è emerso che gli italiani sono i meno coinvolti sul lavoro (con solo un 4% di engagement contro una già bassa media europea del 14% e globale del 21%): appare quindi chiara la necessità di intervenire inserendo il tema motivazione nei piani di sviluppo aziendali per l’apprendimento e nei percorsi di performance management.

Come mantenere elevato il livello di motivazione?

Imparare a stimolare la motivazione e il desiderio delle risorse umane è una skill a cui gli imprenditori che vogliono costruire un’azienda di successo non possono prescindere.

Leader e manager possono incidere molto sull’energia dei team.

Il primo passo verso la motivazione di un addetto aziendale è la sua piena responsabilizzazione. Manager e leader devono quindi definire obiettivi chiari e precisi e lasciare al dipendente il compito (e quindi l’autonomia decisionale) di determinare il percorso più adatto per raggiungerli. Maggiore è l’autonomia nel lavoro, maggiori sono i livelli di motivazione, soddisfazione e creatività. La valorizzazione delle competenze di un dipendente e del suo lavoro svolto (e di conseguenza il valore che rappresenta per l’azienda) ha un reale effetto motivazionale. Per questo è importante per qualsiasi azienda riconoscere le qualità professionali dei propri addetti e assegnare loro compiti corrispondenti alle attitudini di ciascuno.
Un leader disponibile e presente sul campo, aperto all’ascolto del proprio team e capace di intercettare bisogni e difficoltà dei propri collaboratori nelle loro attività quotidiane rappresenta infine una grande fonte di motivazione. Non tutti i manager hanno però l’esperienza o la formazione adatta per assumersi il compito di stimolare la motivazione dei dipendenti ed è proprio in questa situazione che programmi di coaching personalizzati diventano una risorsa strategica.

Esempi concreti:

– riconoscere e apprezzare i traguardi raggiunti dal collaboratore, sia a voce, magari in presenza di altri colleghi e manager, sia in forma scritta;

– costruire una cultura aziendale che comprenda valori, mission e vision a cui i dipendenti possono allinearsi

– ringraziare spesso e complimentarsi per il lavoro svolto;

– assegnare maggiori responsabilità, ad esempio il coordinamento di un piccolo gruppo di lavoro per progetti specifici;

– offrire opportunità di sviluppo delle competenze personali, attraverso programmi di formazione;

– fornire feedback costante rispetto al raggiungimento degli obiettivi.

La motivazione di ogni singola persona che partecipa attivamente alla vita aziendale è un tassello che costruisce o diminuisce ogni singolo giorno il valore del nostro business. Individuare i processi motivazionali all’interno di un’azienda è fondamentale per migliorare la gestione delle risorse umane e per creare un clima di lavoro favorevole allo sviluppo dell’impresa.

La nostra soluzione

Un percorso di coaching è la strada più pratica ed efficace per raggiungere questi obiettivi: parte da un’attenta analisi interna che pone le basi per un intervento su misura dell’azienda. Con l’affiancamento di un coach si punterà al raggiungimento di obiettivi di crescita e miglioramento avendo, come valori cardini, la produttività aziendale e il benessere individuale delle persone. Il coach, attraverso l’instaurarsi di una relazione basta su ascolto e comprensione, andrà a stimolare il coachee partendo dalle sue abilità, ponendo le giuste domande, proponendo esercizi per allenare le abilità oggetto del percorso e suggerendo approcci diversi e metodologie di lavoro alternative.

Una condizione però rimane indispensabile: affinché un processo di coaching abbia successo è la volontà di crescere, di impegnarsi, di mettersi in gioco e di allenarsi per migliorarsi.

Se ti senti pront* a migliorare il tuo futuro e quello della tua azienda, allora fai il primo passo

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