Giulio Deangeli è nato 27 anni fa in provincia di Padova ed è detentore di un record: ha conseguito cinque lauree in sei anni e oggi sta completando un dottorato di ricerca in neuroscienze all’Università di Cambridge, dopo essere stato selezionato tra altri ventitremila candidati.
“Studiare dà super poteri. Aggiunge strumenti potenti nel cassetto dei tuoi attrezzi così, quando affronti un problema, lo risolvi in modo più efficace e più veloce.”
Risultati importanti, raggiunti con molto impegno e con un metodo di studio preciso, ora descritto nel libro: “Il metodo Geniale: come aiutare il nostro cervello ad apprendere velocemente e in modo duraturo”.
In un affascinante percorso alla scoperta del cervello umano, nel suo “Metodo geniale” insegna ad andare oltre la lettura compulsiva di un libro e a rendere proficuo lo studio, massimizzando il rendimento complessivo. Deangeli indica quali sono i meccanismi alla base dell’apprendimento, dalla memoria al retrieval, dalla lettura alla motivazione, senza dimenticare aspetti collaterali, ma altrettanto importanti, quali il sonno, l’attività fisica, la gestione dello stress.
Il suo libro illustra diverse tecniche di studio particolarmente efficaci, creative e concrete, ma il filo conduttore rimane uno.
“Ogni materia è diversa e necessita di accorgimenti speciali ma sono tutte accumunate da una regola: non limitarsi a rileggere perché è il metodo più inefficace, soprattutto per ricordare le cosa a lungo termine.”
La formazione esperienziale in azienda
Le parole di Giulio ci suonano familiari: crediamo nell’insegnamento teorico, ma sappiamo quanto affiancarlo ad esperienze pratiche possa davvero fare la differenza. Un esempio?
Farsi il mazzo. Letteralmente.
“Mi costruisco un mazzo di carte, sul lato A scrivo la domanda, sul lato B la risposta. Poi le metto in tasca e mi interrogo ad alta voce. Se conosco la risposta, butto la carta. Se non la conosco, metto da parte la carta, per interrogarmi nei giorni seguenti.”
Fare formazione esperienziale significa creare situazioni significative da utilizzare come base di lavoro, mettendo al centro l’individuo e il suo rapporto con il mondo che lo circonda, significa fare un’esperienza e facilitare una riflessione che trasforma la formazione in azione e, quindi, in apprendimento. L’uso di giochi, l’improvvisare con il teatro, l’uso Lego Serious Play o della Robotica: questi sono solo alcuni dei numerosi strumenti che possono facilitare il pensiero e di conseguenza, l’apprendimento.
Ma non solo. Tra i consigli di Giulio, ce n’è un altro che consideriamo fondamentale: rimanere in forma e fare esercizi.
“La neurogenesi adulta, ossia quel meccanismo con cui gli adulti generano nuovi neuroni, funziona se ci si espone al movimento. Io ho percorso tutta Pisa. Prima degli esami facevo decine di vasche al parco delle Piagge, camminando mentre mi interrogavo e ripetevo ad alta voce.”
È risaputo che l’esercizio fisico è indispensabile affinché il cervello lavori al suo livello ottimale di capacità, favorendo la moltiplicazione dei neuroni e il rafforzamento delle connessioni neurali. In particolare, questo potenzia la capacità di apprendimento di nuove informazioni e le abilità di memoria a breve e lungo termine.
È per questo che si parla di formazione outdoor, che si traduce in giochi di squadra come la scherma o il rugby, uscite in barca a vela o addirittura percorsi di addestramento militare.
I vantaggi per le aziende che decidono di attingere a questa metodologia d’insegnamento sono numerosi:
- Riscontro in tempo reale rispetto alle competenze acquisite: attraverso la pratica è possibile verificare immediatamente la comprensione dei concetti e delle procedure affrontate e cogliere eventuali lacune.
- Feedback continui: da parte sia del formatore sia dei colleghi impegnati nel team di lavoro
- Potenziamento dello spirito collaborativo e di abilità comunicative più efficaci tra i componenti del team
- Sviluppo di efficaci abitudini organizzative e di pensiero.
Aree di applicazione
- Allineamento delle competenze individuali agli sviluppi strategici e organizzativi;
- Supporto nei processi di change management;
- Sviluppo delle performance individuali;
- Accelerazione nell’inserimento di nuovi assunti;
- Supporto allo sviluppo dei talenti;
- Miglioramento degli stili di leadership;
- Team building
Apprendimento passivo? No, grazie.
Con una formazione esperienziale, tu sei il protagonista nella costruzione del tuo sviluppo, mentre il formatore si pone come un facilitatore di un processo finalizzato all’interiorizzazione di nuovi schemi di comportamento da utilizzare in situazioni differenti e con modalità creative.
Anche tu, come Giulio, vuoi migliorare l’efficacia del tuo apprendimento?
Contattaci: studieremo insieme la metodologia più adatta al tuo business e ai tuoi obiettivi.