Intelligenza artificiale… ma umana!

Nel 2019 l’editore Springer ha pubblicato un libro intitolato “Lithium-ion batteries: a machine-generated summary of current research”: non un prodotto di ricerca, o fuori mercato, ma ordinariamente in vendita presso Hoepli o Amazon. Il suo autore? Beta Writer, un software, una sorta di ‘sistema di scrittura in versione quasi finale’, in parole povere, un sistema di IA.


Oggi, con una veloce ricerca su Google, possiamo trovare numerosi programmi in grado di produrre contenuti elaborati per ogni esigenza, siano essi articoli, mail, annunci di ogni tipo, persino testi di canzoni. Per quanto si tratti di una tecnologia complessa, l’idea di fondo dell’Intelligenza Artificiale è molto semplice: sviluppare delle macchine dotate di capacità autonome di apprendimento e adattamento che siano ispirate ai modelli di apprendimento umani.

In altri termini, l’Intelligenza Artificiale è un campo di ricerca che studia la programmazione e progettazione di sistemi miratia dotare le macchine di una o più caratteristiche considerate tipicamente umane. Proprietà, che variano dall’apprendimento alla percezione visiva o spazio-temporale.

Alla base dell’Artificial Intelligence ci sono algoritmi, tecniche computazionali, soluzioni, in grado dunque di replicare il comportamento umano. Tutte queste applicazioni di Intelligenza Artificiale possono essere molteplici e riguardare gli ambiti più svariati, dall’uso domestico al mercato azionario.

Esempi di ambiti di applicazione

  • Analisi Predittiva (analisi di dati per fornire previsioni sull’andamento futuro di un determinato fenomeno
  • Sanità e diagnostica medica (introduzione di sistemi robotici a supporto di tutte le fasi cliniche)
  • Domotica e sistemi di navigazione (GPS)
  • Progettazione di videogiochi (gestione del comportamento dei personaggi non giocatori con cui si interagisce durante il gioco)
  • Marketing ed e-commerce (all’analisi dei dati comportamentali tracciati sul web per intercettare trend e aspettative dei consumatori)
  • Rilevamento di frodi (identificazione di elementi non conformi a un modello previsto)

Inoltre, anche molti smartphone e dispositivi mobili presentano piattaforme basate su sistemi di Intelligenza Artificiale, che permettono una vera e propria interazione tra il telefono e il suo proprietario, fondamentale per diverse funzioni. Alcuni di essi presentano sensori in grado di rendersi conto se il proprietario del telefono si sta muovendo a piedi o in veicolo.

Ma quanto minaccia e quanto opportunità?

Ci si può fidare dell’IA?
Aleggiano sentimenti contrastanti davanti alla velocità di questa rivoluzione tecnologica e sono ancora molte le problematiche etiche e legali legate all’Artificial Intelligence: sicuramente occorre capire quali professionalità saranno le più coinvolte e come incideranno le soluzioni di job automation sul sistema previdenziale.

Forse il punto di partenza potrebbe essere quello di avvicinarsi all’IA, senza alcuna forma di pregiudizio, senza preconcetti, ma iniziando a conoscerla più da vicino anche attraverso:


Non dobbiamo dimenticarci che anche l’essenza dell’uomo può evolversi, attraversando nuovi campi di esplorazione: sta a noi scoprire quanto e come collaborare con la macchina e questo richiede una grande capacità di riflessione e di progettualità. Sarà sempre la coscienza dell’uomo quella che introdurrà nelle macchine i riferimenti etici in base ai quali queste potranno prendere le decisioni: il loro agire deve essere percepito come un contributo, una collaborazione che possa permettere alla persona, all’umanità, di progredire verso nuovi orizzonti.

Non sappiamo ancora, data la sua continua e rapida evoluzione, quali saranno i nuovi orizzonti portati dall’IA, ma che una sola cosa è certa: l’innovazione è una necessità, non una minaccia, e siamo noi a deciderne la direzione.